Educazione e solidarietà
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- Pubblicato: Venerdì, 23 Novembre 2012 13:50
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Uno strumento utile per quanti sono impegnati nel delicato, ma affascinante mondo dell'educazione.
La pubertà è, per sua natura, un periodo di metamorfosi: nel giro di pochissimo tempo, a volte anche solo mesi, il fisico cambia completamente, l'aspetto infantile cede il passo ad un corpo nuovo, sconosciuto, prorompente energia vitale, dove già si evidenziano i segni di una femminilità o di una virilità in erba. Così la mente, gli interessi, i comportamenti cambiano repentinamente e si plasma la personalità adulta. Anche l'emozione è sinonimo di metamorfosi: le emozioni infatti coinvolgono, stimolano, colorano la realtà e le situazioni, creano energia o bloccano, trasformano le persone e il senso stesso della loro vita. Educare gli adolescenti alle emozioni, dare loro gli strumenti per una maggiore consapevolezza del proprio mondo interiore, rappresenta allora una sfida appassionante. Nella prima parte l'Autore analizza il periodo della adolescenza dal punto di vista emotivo; nella seconda parte si propone agli insegnati e ai genitori un progetto di educazione alle emozioni - attraverso lavori di gruppo, questionari, filmati, giochi, disegni e non ultimo il dialogo - per una crescita sana e armoniosa. Info
"In Dio viviamo, ci muoviamo, esistiamo" (At 17, 28): dalle parole di Paolo all'Areopago, l'Autore avvia una riflessione di carattere teologico e spirituale sul tema della presenza di Dio nell'uomo e nel creato, sull'inabitazione trinitaria e sulla divinizzazione del credente. Partendo dalle testimonianze bibliche, il volume si articola in un percorso che si snoda attraverso i secoli, dall'insegnamento dei Padri della Chiesa fino alla teologia contemporanea. Il quadro viene quindi integrato dal confronto con alcune tradizioni religiose non cristiane: lo stoicismo, l'induismo, l'islam e il buddismo; visioni che rivelano - al di là delle divergenze - punti di contatto sorprendenti. Un saggio che, con esemplare chiarezza, affronta una tematica - la dimensione mistica del cristianesimo - di rinnovata attualità. Info
un valido supporto per chi è coinvolto nella delicata problematica delle relazioni interpersonali e interculturali.
Gli educatori, nei diversi "luoghi" nei quali esercitano la loro funzione (famiglia, scuola, associazioni, contesto multiculturale, ecc.), devono riappropriarsi del compito fondamentale di "far incontrare", insegnando ad usare il pensiero, la parola, l'azione nella dimensione del dialogo autentico. In tale prospettiva, Giuseppe Milan ha interpretato l'opera di Martin Buber (1878-1965), il "filosofo del dialogo", vero maestro dell'incontro, mettendone in luce l'originalità e l'attualità anche in ambito pedagogico. Il libro è un valido supporto per chi è coinvolto nella delicata problematica delle relazioni interpersonali e interculturali: Buber infatti, oltre a fondare teoreticamente la struttura dialogale della dinamica educativa, pone l'accento sugli atteggiamenti pratici che concorrono a stabilire relazioni positive tra persone, tra gruppi, tra culture diverse. Sono indicazioni di cui la nostra società ha bisogno per costruire una cultura educativa nuova ed autentica. Info
Che cosa si intende per disagio giovanile? Quali sono gli aspetti salienti, le radici di questo fenomeno? Quali strategie attuare per risolverlo? Nel tentativo di rispondere a queste domande, l'Autore nella prima parte del volume indaga e riflette sulla condizione di disagio nell'adolescenza e sui suoi possibili legami con i "luoghi di vita" tipici di un giovane: la famiglia, la scuola, la strada. Le radici di questo disagio vengono individuate nella frantumazione della relazione interpersonale e sociale. Compito dell'educazione diventa pertanto la ricostruzione dell'unità della persona, che implica una positiva ricomposizione della relazione con l'altro, la società, il mondo. (Fondamenti dell'educare) Info
L'adolescenza rappresenta un momento delicato per i profondi cambiamenti fisici, psichici, intellettivi nella vita di un uomo. Le problematiche di questa fase possono produrre situazioni di malessere che si riflettono sia nella vita privata di un ragazzo che nei comportamenti scolastici, ostacolando il processo di apprendimento. Negli ultimi anni nella scuola italiana, per una maggiore attenzione alle esigenze del singolo alunno, si è andata definendo la figura del tutor: è l'insegnante preposto a risolvere situazioni di disagio all'interno della scuola, attraverso il rapporto personale con il ragazzo, il contatto con la famiglia e la collaborazione degli altri insegnanti. Nel raccogliere diverse esperienze pratiche, gli Autori si prefiggono di indicare le funzioni e le potenzialità di questa nascente figura professionale. (Esperienza dell'educare) Info