Livia Lotto, Educare alla pace nella scuola materna “Raggio di Sole” (Križevci - Croazia),Università di Padova, 1999.
Pace e bambini, educazione alla mondialità e all’intercultura, diritti umani, guerra e contraddizioni sullo sfondo sono alcuni concetti-chiave di questo innovativo lavoro di tesi. Il nucleo centrale consiste nell’analisi di una specifica esperienza pedagogico-educativa attuata in una scuola materna della cittadina di Križevci, in Croazia, e avviata in anni recenti, quando il conflitto divampato nella ex-Jugoslavia e si stava finalmente spegnendo lasciando inevitabilmente le sue ceneri: morti, distruzione, ferite e traumi indicibili tra le popolazioni delle varie repubbliche balcaniche. Il Progetto pedagogico qui descritto nasce agli inizi degli anni’90 a favore dell’infanzia e per una ricostruzione umana che faccia riemergere con forza le profonde esigenze di pace, fraternità e giustizia soffocate dal clima del conflitto.
L’iniziativa in osservazione ha un’identità precisa ed un nome, che in sé è già un programma (scuola materna “Raggio di Sole”), ed è maturata nell’ambito ben più ampio del Movimento dei Focolari, un’esperienza comunitaria di ispirazione cristiana, oggi a diffusione internazionale per la quale i valori sopra ricordati sono fondamentali e irrinunciabili punti di riferimento della vita personale e sociale.
Ritenendo inoltre che i motivi e le istanze che animano questa proposta siano di indubbio interesse, non solo pedagogico, e presentino una valenza universale, in quanto trovano fondamento nella stessa natura ontologica della persona, si è voluto cercarne traccia nel pensiero e nell’esempio di alcuni autori moderni e contemporanei in vario modo implicati nelle scienze umane: nella sociologia “scomoda” di Pitirim A. Sorokin, nella filosofia dialogica di Martin Buber, nella vasta tradizione italiana del ‘900 nel campo dell’educazione alla pace e alla non violenza (Maria Montessori, Aldo Capitini, Don Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Mario Lodi). Un’attenzione particolare viene riservata in questa trattazione alla pedagogia di Rosa Agazzi proprio perché la scuola, dal punto di vista didattico si ispira al Metodo agazziano.