Chiara Ribaga, La pedagogia del positivo nelle strisce di Walter Kostner, Università di Trento, 2008.
Nel vasto mondo dei fumetti è ancora possibile trovare qualche piccolo “tesoro” sconosciuto ai più, lontano da logiche editoriali e commerciali: le vignette di Walter Kostner “Gibì e doppiaW”, i due piccoli clown che trasmettono al lettore qualcosa di indefinibile, una sensazione di ottimismo e di costruttiva serenità. La ricerca entra così in contatto con quella che si può definire una disciplina di nuova formazione, la “pedagogia del positivo”, strettamente legata alla psicologia del positivo. Tale materia si basa sull’educazione ai valori in famiglia, nella scuola, nella società. Non è un’educazione strettamente indirizzata ai bambini ma si riferisce alla collettività globalmente intesa, dato che non è possibile educare in modo efficace senza testimoniare in prima persona ciò che si insegna. Tutte le strisce di Kostner sono impregnate di sentimenti positivi, di apertura all’altro e al trascendente, valori che Kostner ancora giovane, alla ricerca di un nuovo senso dell’esistenza, negli anni Sessanta ha scoperto entrando a far parte del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich. La tesi segue tre tappe necessarie per una vera “didattica del fumetto”: decodifica del linguaggio; decodifica dei valori; attività creativa. Le situazioni sviluppate da Gibì e Doppiaw offrono infinite possibilità identificative: i nostri due eroi sanno risolvere di volta in volta i problemi che emergono, invitando i lettori a fare altrettanto, ad imparare un modo nuovo di porsi nei confronti della quotidianità e in senso più ampio della vita.